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"Dante disse che la sodomia era un "peccato che lercia"; con questo verbo penso che lui volesse intendere che ti imbratta, ti lorda in maniera indelebile, per l'eternità, come il carattere di cristiana memoria. Da quel tempo sono trascorsi circa sette secoli e sono tanti! Ora, all'inizio del terzo millennio, con il genere umano che si appresta a scendere persino su Marte, cosa vogliamo fare con le persone omosessuali? Un grande rogo simile al girone dell'inferno, ove li aveva collocati il sommo poeta? Questo impulso, a mio modo di vedere, è unico rispetto alle altre diversità; infatti è l'amore il "peccato che lercia" i gay. Come si può ritenere di discriminare un individuo per il fatto che ama?"